Autostima: una questione di eccezioni. La TBCS per lavorare alla costruzione del tuo valore

By: dr.ssa Selena Tomei
Autostima: una questione di eccezioni. La TBCS per lavorare alla costruzione del tuo valore
L’autostima è spesso percepita come un monolite, qualcosa che si ha o non si ha, una qualità stabile e immutabile nel tempo e attraverso le situazioni, i contesti e i ruoli che si ricoprono.
Da questo punto di vista, c’è ben poco da fare.
L’epistemologia costruttivista ci suggerisce però che la realtà non è un dato oggettivo, ma una costruzione soggettiva. Questo vale anche per la nostra autostima che non è, dunque, qualcosa di fisso ma il risultato di come interpretiamo le esperienze di vita, i successi e i fallimenti (Von Glasersfeld, 1984;1995).
La ricerca delle eccezioni al problema è uno dei pilastri della prima fase di sviluppo della terapia breve centrata sulla soluzione, il modello di terapia breve più studiato al mondo, che inizia a prendere forma intorno alla metà degli anni ’80, grazie all’opera di Steve de Shazer e Insoo Kim Berg (De Shazer et al., 1986).
Se da un lato i principali modelli di psicoterapia possono essere definiti “problema-centrici”, ovvero focalizzati sul problema che la persona porta in seduta e sulla sua risoluzione, la terapia breve centrata sulla soluzione, sembra lasciarsi il problema alle spalle o, meglio ancora, fuori la stanza della terapia.
Come tutti i modelli di terapia che seguono un approccio resource-based e strenght-oriented (Hoyt & Talmon, 2014a), la ricerca delle risorse e dei punti di forza è un passo fondamentale del processo terapeutico, al fine di consentire alla persona di poter utilizzare quelle risorse nel processo di risoluzione del problema.
Le eccezioni, in tal senso, rappresentano il contesto elettivo in cui indagare le risorse della persona e portare a galla tutti quei momenti, situazioni, contesti, in cui il problema (in questo caso, la bassa autostima) non c’è o è meno intenso.
Individuare, replicare e amplificare queste eccezioni positive può diventare la chiave per costruire una regola personale, che rafforzi il proprio valore e permetta alla persona di affrontare la vita con maggiore consapevolezza ed efficacia.
Autostima: cerca le eccezioni e costruisci la TUA regola
Accertato che nessun problema si verifica continuamente, costantemente, 24/24 con la stessa intensità, in ogni contesto e situazione, secondo la terapia breve centrata sulla soluzione, un lavoro focalizzato sulle eccezioni positive, permette di aprire narrazioni più potenziati rispetto alla ricerca delle cause del problema che, al contrario, rischia di far rimanere la persona inchiodata su ciò che non funziona, alimentando anche la sensazione di impotenza (De Shazer et al., 1986).
Il punto focale allora diventa: quando il problema non c’è, o è meno intenso cosa succede di diverso?
Per quanto riguarda l’autostima, questo significa aiutare la persona ad identificare quei momenti, anche piccoli, minimali, in cui la persona:
- si è sentita in grado di,
- ha agito con sicurezza,
- è riuscita a,
- ….
La ricerca delle eccezioni positive mostra, inoltre, alla persona che la bassa autostima non è costante, ma segue piuttosto un andamento sinusoidale: esistono situazioni in cui ci comportiamo in modo diverso, in cui abbiamo maggiore fiducia nelle nostre capacità, ci sentiamo maggiormente in grado di affrontarle, e queste possono diventare modelli ripetibiliper migliorare la nostra autostima in modo pratico e realistico anche in altri contesti e situazioni in cui, invece, la sentiamo deficitaria.
Fai questa prova:
Prova a ricordare una volta in cui ti sei sentit* soddisfatt*, anche solo per un po’, per un breve momento.
Cosa hai fatto in quella situazione? Quali risorse hai utilizzato in quel momento?”
Cosa potresti fare la prossima volta per sentirti di nuovo così?
Questo esercizio, apparentemente semplice, sposta il focus dal problema alla soluzione e aiuta la persona a riconoscere che l’autostima non è un tratto mancante, ma un potenziale già presente che va allenato.
Ad esempio:
- Una persona che si considera timida, potrebbe scoprire che in certi contesti (ad esempio con amici intimi) si sente perfettamente a suo agio. Lavorare su queste eccezioni positive, permette di ampliare progressivamente il “territorio di sicurezza”, attraverso una logica di piccoli passi.
- Un giovane professionista che si sente inadeguato sul lavoro, potrebbe scoprire che ci sono momenti (ad esempio, durante compiti specifici) in cui si sente competente. Riconoscere questi momenti potrebbe supportarlo nel costruire, passo dopo passo, una fiducia più solida e realistica.
📌 Perché la ricerca delle eccezioni è così potente per l’autostima?
🔹 Dimostra che l’insicurezza non è costante → Se ci sono momenti in cui ti sei sentit* sicur*, anche per poco tempo, significa che non sei sempre insicur*.
🔹 Ti aiuta a identificare strategie già esistenti → Senza bisogno di costruire la fiducia da zero, puoi attingere a esperienze passate per rafforzarla o attingerle da un futuro in cui il problema non ci sarà più o sarà meno intenso.
🔹 Rende l’autostima più concreta e meno astratta → Non si tratta di ripetersi continuamente “Devo avere più fiducia”, ma di riconoscere momenti reali in cui hai già dimostrato di averla.
Nel tuo passato/presente non ci sono eccezioni positive?
Le costruiamo insieme, “come se” il problema non ci fosse più:
Può capitare che la persona non riesca trovare delle eccezioni positive nel suo passato: si aiuta allora a costruirle nel suo futuro, sfruttando la logica del “Come se”:
Se oggi ti comportassi come una persona sicura di sé, cosa faresti di diverso?
Identifica una serie di piccole azioni e metti ogni giorno in pratica la più piccola, la più minimale, come se il problema dell’autostima non ci fosse più nella tua vita.
Trova la TUA regola
L’autostima non è qualcosa che si ottiene aspettando di sentirsi diversi, ma qualcosa che si costruisce scoprendo le proprie risorse già esistenti.
Si costruisce cercando le tue eccezioni, quei momenti che dimostrano che il tuo valore è già presente, anche se a volte non lo vedi.
Queste eccezioni sono il punto di partenza per costruire una regola personale, un modo di agire e percepirsi, che non si basa su standard esterni, ma sulla consapevolezza delle proprie capacità e risorse.
“Non è necessario essere perfetti per essere efficaci”
(Steve de Shazer)
Riferimenti bibliografici:
Cannistrà, F. & Piccirili, F. (2021). Terapia Breve Centrata sulla Soluzione. Principi e Pratiche, EPC Editore.
De Shazer, S., Berg, I., Lipchik, E., Nunnaly, E., Molnar, A., Gingerich, W., & Weiner-Davis, M. (1986). Brief therapy: Focused solution development. Family Process, 25, 207-222.
Glasersfeld, E. Von (1984). An Introduction to Radical Constructivism. In P. Watzlawick (Ed.), The Invented Reality (pp. 17-40). W. W. Norton & Company.
Glasersfeld, E. Von (1995). Radical Constructivism: A Way of Knowing and Learning. London: The Falmer Press