Stress: fai attenzione ai NEMICI travestiti da AMICI

Stress: fai attenzione ai NEMICI travestiti da AMICI

Essere stressati è una prerogativa indispensabile al raggiungimento dei nostri obiettivi. Lo stress positivo, infatti, ci mette nella migliore condizione di attivazione,  per mettere in campo le nostre più efficaci risorse ed energie.

Per sintetizzare, potremmo definirlo come energia indispensabile per i nostri processi di adattamento.

Nonostante questo, la letteratura scientifica, mostra sempre più che lo stress rappresenta anche un potente fattore di rischio per la salute in generale.

Allora, quando lo stress diventa cattivo?

Nella nostra vita esistono purtroppo – ed inevitabilmente, eventi che provocano stress acuti grandi e piccoli: perdita del lavoro, lutti, separazioni, incidenti, malattie…(e si potrebbe continuare l’elenco), sono tutti eventi importanti che potrebbero generare stress significativi. Ma ci sono anche stress “più piccoli”, come ad esempio, continue discussioni, brutte notizie, problemi sul lavoro, problemi relazionali/familiari, che potrebbero generare reazioni di stress prolungate nel tempo, seppur di minore intensità.

A questo proposito, il dato che emerge dalla letteratura scientifica sul tema, è che un’attivazione anomala, ovvero troppo frequente e prolungata, seppur non intensa, può causare problemi notevoli alla nostra salute in generale.

Tutti abbiamo dei periodi intensi e se questo capita ogni tanto, possiamo recuperare con facilità. Al contrario, se questo diventa una condizione cronica, l’organismo potrebbe adattarsi abbassando i suoi equilibri e “sacrificando” alcuni livelli di funzionamento.

Hai presente quando sei stanco per un lungo lavoro, per le scadenze pressanti, per gli impegni  improrogabili? Gli occhi diventano pesanti, la testa pure…ma devi andare avanti!

E allora, aumenti il controllo,  togli il sonno, aumenti il caffè, togli il tempo per te, togli le attività piacevoli che potrebbero farti respirare un pò, pensi pensi e ripensi nel tentativo di trovare una soluzione a tutti questi problemi, eviti di chiedere aiuto, perché forse, da soli, si finisce prima (si perderebbe ancora più tempo a dare indicazioni a qualcun altro)…. il tutto per tenere duro.

Ancora, hai presente quando c’è una decisione da prendere, una situazione da affrontare, e il rimandare, il restare sospesi, diventa uno stillicidio, portandoti tutto il giorno a rimuginare su quella situazione nel tentativo di trovare una soluzione per poterla affrontare?

Ecco, queste sono esperienze di persone stressate che dovrebbero recuperare. Che mettono  in atto delle “tentate soluzioni” per cercare di affrontare il momento al meglio, e che invece di stare meglio, stanno peggio.

Di fronte ad un problema, ad una difficoltà, tutti adottiamo strategie per cercare di affrontare/superare quel problema o quella difficoltà: alcune di queste – che mi piace chiamare “nemici travestiti da amici” – rischiano di peggiorare la situazione, anziché migliorarla, o funzionano nel breve termine, lasciando invariato il problema.

Le tentate soluzioni disfunzionali rappresentano un costrutto cardine all’interno della cornice strategica, e da questa prospettiva l’indagine si focalizza non tanto sulla situazione stressante, quanto piuttosto sulle soluzioni messe in atto dalla persona per fronteggiarla, che potrebbero contribuire a mantenerla nel tempo, anziché migliorarla (Nardone & Watzlawick, 2005).

I “nemici” travestiti da “amici” dello stress

Evitamento: evitare di affrontare le situazioni che generano stress, potrebbe offrire un sollievo immediato, alimentando però  l’ansia rispetto alla situazione, rendendola sempre più ingestibile e sempre meno alla tua portata. Rimanere sospesi è una condizione molto più stressante rispetto ad affrontare la situazione, magati a piccoli passi.

Allo stesso tempo, evitare di prendere in considerazione i segnali di malessere che il tuo corpo ti invia, potrebbe farti reggere sul momento ma farti pagare  sul lungo termine, un conto più salato.

2. Controllo: tentare di tenere tutto sotto controllo, annientando tutto il resto, potrebbe generare una percezione di sicurezza temporanea, a discapito però del tuo esaurimento fisico e mentale. Non lasciare andare nulla in questo momento, potrebbe farti lasciare andare tutto dopo.

3. Sfogare lo stress in modo impulsivo: non concederti momenti di recupero, ritenendo che ti porterebbero a perdere tempo,  potrebbe portarti a ricorrere a comportamenti come abbuffate, abuso di sostanze  crisi emotive che potrebbero creare un sollievo  momentaneo ma accompagnarsi, in un secondo momento, a sensi di colpa e frustrazione.

4. Pensare, pensare e pensare: potrebbe portarti a focalizzarti ancora di più su preoccupazioni e problemi, nel tentativo invano di cercare una soluzione che non arriva.

Queste soluzioni potrebbero inserirsi nella tua routine in maniera automatica e diventare delle vere e proprie trappole comportamentali che potrebbero farti convincere che non c’è via d’uscita.

E allora, risulta evidente come sia importante imparare a riconoscere e interrompere queste tentate soluzioni disfunzionali, al fine di affrontare la situazione di stress con soluzioni che siano davvero efficaci.

Un primo passo  da cui partire per affrontare lo stress in modo efficace, potrebbe essere individuare le strategie che stai usando al momento, per far fronte alle situazioni stressanti presenti nella tua vita:

• Cosa fai quando ti senti stressato/a?

• Questa azione ti fa sentire meglio sul momento? E nel lungo termine?

Ad esempio,  se hai un conflitto con un collega, eviti di parlarci? Questo come ti fa sentire nel breve termine? E nel lungo termine è lo stesso?

Un secondo passo importante potrebbe essere inserire attività che ti “nutrono”, anziché deprivarti di risorse: prendere del tempo per te, svolgere attività fisica all’aria aperta o qualsiasi attività che ti fa provare piacere durante il suo svolgimento.

Lo stress non è un nemico da combattere, ma una spinta naturale che ci aiuta a crescere. Invece di cercare di annientarlo, dovremmo concordare con lui un contratto di convivenza, dove entrambi vinciamo.  Tuttavia, le soluzioni che possiamo mettere in campo per affrontare m0menti di vita o situazioni stressanti,  possono trasformarlo in una trappola per il nostro benessere.

Bibliografia di riferimento

Nardone, G., & Watzlawick, P. (2005). L’arte del cambiamento. Ponte alle Grazie.

Salmon, P. (2001). Effects of physical exercise on anxiety, depression, and sensitivity to stress: A unifying theory. Clinical Psychology Review, 21(1), 33-61.